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Intervento FIni MIlano

Intervento Alessandro Buccelli congresso provinciale

martedì 1 marzo 2011

FACCIAMO CHIAREZZA

Spieghiamo in modo chiaro e preciso il decreto sul federalismo municipale e le cinque nuove tasse: addizionale Irpef, Imu (Imposta municipale unica), Imposta municipale secondaria, tassa di scopo e tassa di soggiorno.
Irpef: già altissima in Italia, era bloccata e i sindaci non potevano applicare un’addizionale a carico dei loro cittadini. Quando il federalismo municipale sarà legge il sindaco potrà aumentare dello 0,4% l’Irpef ai residenti nel suo comune.
Imu: sostituirà l’Ici, che fu abolita per la prima casa ma resta in vita per le seconde case e gli immobili strumentali, cioè negozi e botteghe di commercianti e artigiani e sedi delle imprese. Oggi l’Ici viaggia intorno al 5 per mille e con il nuovo decreto sarà potenzialmente alzata al 7,6 per mille. Questa è una vera e propria patrimoniale, perché colpisce il patrimonio immobiliare di imprese, commercianti e artigiani.Imposta municipale secondaria: entrerà in vigore in un secondo momento e quindi adesso è difficile calcolarne il peso aggiuntivo.
Tassa di scopo: che potrà essere introdotta dai sindaci per realizzare infrastrutture varie.
Tassa di soggiorno: sicuramente nascosta nella fattura dell’albergo e costerà alle nostre tasche 5 euro a notte. Servirà per finanziare le città d’arte e le località turistiche.
Ora facciamo i conti della serva prendendo a esempio un commerciante con un reddito di 50.000 euro all’anno, proprietario di un negozio del valore immobiliare di 500.000 euro, sposato con due figli. Facciamo dunque riferimento a una famiglia di quattro persone che vive con poco più di 2.500 euro al mese.Con il nuovo decreto il soggetto preso a esempio pagherà 200 euro in più all’anno di Irpef (0,4% di aliquota aggiuntiva comunale), vedrà l’ex Ici sul negozio passare da una media del 5 per mille al 7,6 per mille della nuova Imu, con un aumento da 2.500 a 3.800 euro all’anno. Ipotizziamo che la famiglia del commerciante preso a esempio vada 10 giorni al mare d’estate in una pensione, faccia la settimana bianca e due fine settimana in città d’arte. In tal caso dovrà pagare anche 210 euro di tasse di soggiorno. Ecco che alla fine, senza poter ancora calcolare l’incidenza della tassa di scopo e dell’Imposta municipale secondaria la famiglia che abbiamo analizzato pagherà ben 1.710 euro in più all’anno. Il tutto alla faccia del vero federalismo che doveva ridurre tasse e sprechi e della promessa elettorale di non mettere le mani nelle tasche degli italiani. Ecco perché siamo contrari, ecco la prova che il governo sta tradendo le promesse fatte agli italiani.

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