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Intervento FIni MIlano

Intervento Alessandro Buccelli congresso provinciale

lunedì 28 febbraio 2011

Saremo in piazza

Domenica 20 marzo saremo in piazza ad OSimo gon un gazebo per incontrare la cittadinanza.
Fli Osimo

giovedì 17 febbraio 2011

Non dobbiamo spiegare nulla agli eletti

Sarebbe davvero inutile negare l’evidenza: il progetto di Futuro e Libertà vive un momento difficile, sta attraversando la fase più negativa da quando, con la manifestazione di Mirabello, ha mosso i primi passi. Le polemiche e le divisioni esplose dopo l’Assemblea Costituente di Milano hanno creato sconcerto in quella parte di pubblica opinione che ci aveva seguito con attenzione e ovviamente fanno gioire i sostenitori del Presidente Berlusconi, che già immaginano di allargare la fragile maggioranza di cui godono alla Camera. Ipotesi verosimile, vista l’aria che tira nel Palazzo e le tante armi seduttive di cui gode chi governa e dispone di un potere mediatico e finanziario che è prudente non avversare direttamente.

Eppure proprio qui sta il punto che ci deve indurre a perseverare senza eccessivi timori circa il futuro. La difficoltà di FLI e la ritrovata baldanza dei gerarchi del PdL sono infatti fenomeni tutti interni al ceto politico, sentimenti di chi teme per il proprio status di ministro o di parlamentare o di chi aspira a divenire sindaco, assessore o per lo meno consigliere comunale.

Nella società il clima è diverso: c’è preoccupazione per la situazione economico-sociale, indignazione per il degrado in primo luogo morale che caratterizza lo scontro politico, sbigottimento per l’immagine negativa che le note vicende danno dell’Italia nel mondo, angoscia per il futuro dei più giovani. E’ un’Italia tutt’altro che apatica e rassegnata (basta pensare all’incredibile partecipazione femminile alle manifestazioni di domenica) e resto profondamente convinto che in questa Italia largamente maggioritaria nel Paese reale quanto minoritaria nell’attuale Parlamento una voce importante possa averla quell’Italia moderata, che ha votato centrodestra, che non si rassegna a veder traditi o dimenticati i propri convincimenti e ideali.

Penso a quel popolo di destra e di centrodestra che crede nell’unità della Nazione e nella sua identità, nel rispetto delle istituzioni, nel senso dello Stato, nel primato della legge senza impunità per nessuno, nella meritocrazia, nel valore della dignità dell’uomo e quindi nella tutela di ogni minoranza, nella centralità del lavoro nell’economia, nel libero mercato per produrre ricchezza e nella necessità di distribuirla in modo socialmente equo, nelle riforme istituzionali per far nascere davvero la Nuova Repubblica.

A Milano Futuro e Libertà ha ribadito con chiarezza e in modo unanime (compresi i dissidenti del giorno dopo) che intende difendere questi princìpi e impedire che vengano travolti dal declino del berlusconismo. Ci riconosciamo e intendiamo agire nell’ambito dei valori e della cultura politica del centrodestra, senza alcuna ambiguità né tantomeno senza derive estremiste o sinistrorse.

Sappiamo che il nostro è un progetto ambizioso e quindi difficile. Ma soprattutto sappiamo che va spiegato agli elettori più che agli eletti. Ne consegue che è nella società che Futuro e Libertà dovrà sviluppare le sue iniziative, tessere la sua rete, organizzare i suoi consensi. E solo quando si apriranno le urne, accada tra poche settimane o tra due anni, sapremo se avremo vinto la nostra battaglia.

Fin d’ora sappiamo che vale la pena di provarci con tutto l’entusiasmo, la passione, l’impegno civile dei tanti che ci invitano, senza preoccuparsi degli organigrammi, ad andare avanti. Cosa che dopo Milano faremo ancor più convintamente.

domenica 6 febbraio 2011

Questione Pirani

Non ci risulta che il consigliere Pirani abbia dato procura a nessuno di rappresentarlo nelle sue dichiarazioni pubbliche.



Nella questione della rappresentanza in consiglio comunale di Futuro e Liberta’ da parte dei consiglieri PdL, gli unici dati oggettivi sono: un rapporto di stima tra i consiglieri PdL e Futuro e Liberta’, ed un comunicato stampa a nome Buccelli, Secchiaroli, Pirani.

Fino a quando non ci sara’ una smentita ufficiale da parte di uno di loro o di entrambi, se non altro per educazione e per correttezza nei rapporti anche personali, tutto quello che diranno gli altri e’ “tamquam non esset” come se non esistesse.

A partire dalle dichiarazioni dell’onorevole Ciccioli, che per dovere istituzionale rispettiamo ma che valgono per quello che sono: le parole di un qualsiasi onorevole, che seppur coordinatore provinciale, non puo’ mettere in bocca ad altri cio’ che altri non hanno detto.