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venerdì 22 ottobre 2010

Perche' si al lodo Alfano

di Adriano Falanga

tra email, messaggi e telefonate ho dovuto spiegare i motivi di una scelta, il si al Senato sul lodo Alfano. Non sono stato l’unico ma è doveroso fare alcune precisazioni in quanto come tanti altri siamo impegnati in prima persona nel progetto Futuro e Libertà.
E si che non posso mostrarmi meravigliato della scelta di votare si, a Mirabello io c’ero e per forza di cose ho ascoltato, letto e condiviso pubblicamente e privatamente il “siamo favorevoli ad uno scudo per le alte cariche dello Stato”, pronunciato non solo da Gianfranco Fini, ma anche dagli altri parlamentari di Futuro e Libertà. Una peculiarità è però fondamentale ribadire: il Lodo Alfano non cancella i processi, non intacca i termini di prescrizione, semplicemente li sospende, al fine da poter lasciare l’Istituzione democraticamente eletta di assolvere al suo diritto/dovere di governare. La retroattività? Ha un senso. Perchè è chiaro che al momento del voto l’elettore sapeva che il candidato era sotto processo, ma l’ha votato. Ha quindi fatto una scelta, ha esercitato comunque il suo diritto e ha conseguenzialmente optato per farlo governare.

E’ questo il punto critico, l’eleggibilità nonostante si è indagati. Ed è qui che FLI ha espressamente chiesto l’attuazione di un codice etico morale che tutte le forze politiche devono sottoscrivere, è qui che Italo Bocchino ha più volte chiesto trasparenza sui trascorsi dei candidati nonchè l’ineleggibilità per gli indagati e condannati. Ed io stesso ho scritto più volte “sulla legalità nessun chiacchiericcio”.

Il Lodo Alfano costituzionale è l’unica soluzione accettabile e comprensibile che mette fine al susseguirsi di proposte ad personam tipo Processo Breve, fermato proprio grazie al dissenso di FLI. Ed è sempre FLI che ha messo fine al lungo e controverso dibattito sul decreto intercettazioni. Infine, votare si al Senato vuol dire poco o nulla, considerati i tempi, le modalità e l’iter parlamentaredi una legge costituzionale, dove, ricordiamolo, per l’approvazione non basta la sola maggioranza ma i tre quarti del Parlamento.

Votare si al lodo Alfano non era un segreto, ciò non garantisce impunità a nessuno, falso affermare il contrario. Nessuno è “graziato” e nessuno lo sarà mai.

La mia perplessità è stata espressa solo riguardo la difficoltà di spiegare simili decisioni alla gente comune, perchè non tutti possono capire e comprendere scelte, spesso strategiche, dettate dalla ragion politica. Gran parte dei cittadini ragionano d’istinto, si legano alla forma e non alla sostanza, agiscono in modo diretto e schietto, valutano il principio di fondo non metabolizzando il contesto globale e soprattutto le future conseguenze. Il giustizialismo a prescindere appaga solo un desiderio di giustizia immediata che non sempre comporta gli esiti sperati.

In questa giornata si è però evidenziata per l’ennesima volta il come la base è libera d’esprimersi e di influire, nonchè di guidare il proprio parlamentare e chiedere spiegazioni ad esso delle sue decisioni. E’ bastata mezza giornata affinchè tutti, da GI a Fare Futuro, a Libertiamo, si affrettassero a chiudere quel “buco comunicativo” che anche il sottoscritto aveva evidenziato. Sono arrivate allora le giuste spiegazioni di Filippo Rossi, di Benedetto della Vedova, di Fabio Granata e di Italo Bocchino.

Questo forse non garantisce che tutti possano alla fine comprendere, ma dimostra il filo comune che lega comunque FLI con la sua base e il come la stessa sia libera di dissentire e di criticare. Tutto ciò per noi è doveroso e sensato, eppure questo modo di interagire ci pone come un’eccezione nel panorama politico italiano.

Perchè l’arroganza e la saccenza non sono nostre peculiarità, di contro ancora una volta abbiamo dimostrato di essere liberi e in libertà ricevere le doverose risposte dai nostri interlocutori. Riconoscere il dissenso e affrontarlo è una scelta nobile e democratica. Una scelta che nel tempo ci darà pienamente ragione.

Augurandoci che finalmente si sia messo il punto alla frenesia sul tema Giustizia e si possa una volta per tutte iniziare a parlare di riforme. Perchè il popolo oramai va a letto demotivato e si sveglia depresso.

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